Una delle storie più incredibili dell’Atalanta che raggiunge la finale di Europa League risale allo scorso gennaioNewcastle era arrivato in Italia con un emissario che erano quasi certi di acquistare Ederson. Un assegno da 40 milioni, un salto a Zingonia e la paura se ne va. Il problema è che l’idea dell’Atalanta di non cedere nessuno durante la stagione non è stata concretizzata. Almeno non i titolari, perché Muriel – per dirne una – ha detto addio. Così come avrebbe potuto dire addio Palomino, Bakker pure. Il triangolo magico, quello formato da De Roon, Koopmeiners ed Ederson, non andava toccato in alcun modo. Pasalic forse aveva già avuto più occasioni, ma sarebbe stata dura comunque.
Questo racconta la storia della forza e del cambio di mentalità dell’Atalanta. Il mercato si fa d’estate, fino a inizio settembre, ma le vendite importanti solo all’inizio (basti pensare a Koopmeiners). Una volta 40 milioni sarebbero finiti nelle casse, magari ridistribuiti ma comunque utilizzati in parte per coprire il bilancio. Ora non è più così.
Il fatto è che l’Atalanta non ha esattamente rifiutato in senso stretto. Non ha nemmeno iniziato a parlare. Non si è fatta trovare, non aveva intenzione di iniziare una trattativa. Non c’era margine, sarebbe stata una perdita di tempo. Quindi Ederson è rimasto. Riuscirà ad andarsene? Probabilmente se Koopmeiners verrà sacrificato, Ederson rimarrà. La rivoluzione non sarà di casa a Zingonia, almeno non in questa stagione